Lo stile industriale
Tra le ultime tendenze nel mondo dell’interior design troviamo l’arredamento in stile industriale. Si tratta di una corrente, tra le più ricercate e amate degli ultimi anni, caratterizzata da un taglio metropolitano e moderno.
Il concetto che ruota attorno allo stile industriale è “riqualificare il brutto per renderlo bello”, senza nascondere o ristrutturare, bensì mostrando il potenziale degli edifici che ospitano le abitazioni con travi, tubi e mattoni a vista. Ambienti open space luminosi che contrastano con forme lineari e nette. I materiali sono rudi ed essenziali, con toni neutri, pareti grezze, mattoni a vista, resine, cemento.
L’arredamento in stile industriale prevede la scelta di pochi pezzi essenziali, possibilmente di recupero, come oggetti vintage e mobili di mestiere, non perfetti ma pieni di carattere e di storia.
Sai dove è nato?
L’arredamento industriale prende piede negli anni ’50 a New York con il recupero e il riuso di spazi dismessi che in precedenza erano utilizzati per ospitare uffici, industrie, centri direzionali. Da allora, migliaia di vecchi depositi e magazzini sono stati recuperati e utilizzati come abitazioni, rivendicando la bellezza delle fabbriche.
A rinsaldare quella che sarebbe diventata una tendenza, arrivò Andy Warhol che con The Factory, il suo studio dentro un appartamento industriale al 5* piano del 231 East 47th Street a Midtown Manhattan, creò uno strategico punto di ritrovo per gli artisti del tempo. Erano gli anni tra il 1962 e il 1968.
Poi è stato il turno dei film americani e delle serie tv ambientate in spazi industriali, che il grande pubblico ha voluto imitare, come a voler raggiungere un sogno finalmente ben più vicino e realizzabile rispetto alle ville hollywoodiane che si vedevano fino a quel momento.
Fino ai giorni nostri, dove la filosofia dell’arredo industriale ben si sposa con la necessità di ridurre il consumo di suolo e di recuperare edifici preesistenti.