Cose che non sapete su di noi
Chi siamo
Silvia Mondaini-giornalista
Graziella Dariozzi-graphic designer
Come ci siamo conosciute
Abbiamo collaborato insieme molte volte nel corso degli anni, pur lavorando in agenzie di comunicazione diverse. Il caso volle che nel 2010 io, Graziella, sia venuta via dalla mia precedente agenzia per fondarne una autonoma, Capsule. Cercavo un luogo piccolo in cui stare e mi è stata offerta da Silvia una stanza presso la sua agenzia, In3comunicazione, sempre nel quartiere Archi.
Lavorando gomito a gomito ci siamo accorte che, oltre al lavoro, avevamo altre cose in comune: la passione per i mercatini, per gli oggetti curiosi, per la ricerca, per le mani nere di polvere, per il vintage insomma!
Da lì è stato tutto un crescendo. Io cercavo un lampadario con le gocce da mettere nel bagno della mia nuova casa (nel frattempo mi ero separata e dovevo arredare il mio nuovo “spazio”). Un lampadario così non lo avevo mai avuto… e ci volevo mettere pure le gocce viola… Lo abbiamo scovato in un mercatino a Fano, bellissimo, quadrato, sporco e malfunzionante. Silvia mi ha aiutato a sistemarlo ed allora abbiamo cominciato a cercare i pezzi di ricambio, le gocce, le bobeches… Vi sembrerà strano, ma è iniziato tutto così!!!
Morale? il mio lampadario lo dobbiamo ancora finire, ma ad oggi ne abbiamo restaurati almeno altri 130!
Arriviamo al 2012: chiudiamo le rispettive agenzie di comunicazione ed apriamo insieme Bobeche laboratorio creativo. La scelta è stata quella di continuare a fare grafica ma in uno spazio “bello”, in cui c’erano anche lampadari e oggetti vintage in vendita. Sempre più oggetti, sempre più piccole le scrivanie, sempre più grande il laboratorio… ed eccoci arrivate ad oggi con Bobeche vintage store.
Come abbiamo imparato a restaurare i lampadari
La scelta del nome
Cosa vuol dire Bobeche? il dizionario francese recita: “BOBECHE: Disque de verre, de métal, etc., légèrement concave et percé au centre, qu’on adapte à un bougeoir, à un chandelier pour retenir les coulures de la matière en fusion…”
Certo non è il nome a fare la differenza, bensì le scelte e l’offerta che si è in grado di presentare. Ma il nome per un’attività è uno dei primi scogli da affrontare.
Per noi, che di grafica e comunicazione qualcosa mastichiamo, l’ostacolo si è rivelato ancora più arduo, perché non c’è nulla di più difficile che lavorare e progettare per se stessi.
Alla fine, ma molto alla fine, la scelta è caduta su Bobeche, un nome che ci rappresenta sotto tanti aspetti: dal fascino di un oggetto appartenuto al passato, alla leggerezza e all’armonia della pronuncia francese, che per due appassionate dei mercati d’oltralpe è davvero il massimo.
In ogni caso la bobeche è stato uno dei nostri primi amori, legata com’è agli chandeliers – i lampadari con le gocce, per intenderci – la cui eleganza da sempre ci ha affascinato.
Certo abbiamo pagato lo scotto di essere chiamate Babuska, Babusc, Bebekè, le Rebecche, ma abbiamo tirato dritto e oggi (la cosa ci riempie di orgoglio), Bobeche è diventato un punto di riferimento e di incontro per i veri amanti del vintage e del modernariato della nostra zona.
La scelta della location ad Ancona
Abbiamo iniziato timidamente dal 2010 ad accumulare oggetti nello studio di Silvia, nella piazzetta degli Archi. Troppo piccolo, poco visibile.
Nel 2012, quando abbiamo fondato Bobeche, ci siamo spostate di ben 100 metri in 60 metri quadrati su via Marconi al n.2. Molto caratteristico, con il vecchio pavimento anni ’60 verde, ma piccolo. Sempre meno spazio dedicato allo studio di comunicazione, sempre di più al negozio e al laboratorio di restauro.
Finalmente a Natale del 2014, dopo essere stato occupato per oltre 50 anni da una carrozzeria, si è liberato il n.10, sempre di Via Marconi. In origine negli anni ’40 era la ex Ferriera Chelotti, un magazzino del ferro.
Era il nostro sogno, lo guardavamo da sempre. L’abbiamo preso subito ritenendolo PERFETTO per la nostra attività. Dopo lunghi lavori di restauro, ora è la nostra sede operativa in cui trovano posto showroom, laboratorio di restauro e magazzino. E’ lo showroom perfetto, dal sapore industriale, ideale per creare ambientazioni di tutti i tipi, potendo giocare anche in altezza.
A questo si sono aggiunti nel tempo altri 2 spazi espositivi, sempre ad Ancona, in cui poter fare ambientazioni sempre diverse.
Progetti futuri?
Sognamo in grande? Ma sì.
Allargarci e restaurare anche i locali adiacenti per aprire un bistrot, una sala da the, un bar caratteristico, insomma qualcosa legato alla ristorazione.
Aprire una succursale a Barcellona e un’altra in Normandia. E magari una a Berlino… E noi due continuare a viaggiare per scovare oggetti curiosi nei luoghi più impensati!
Realizzabili? Forse si, chissà. Intanto siamo a quota 1 showroom e 2 spazi espositivi ad Ancona 😉
Episodi particolari
Tutte le nostre vacanze degli ultimi anni lo sono! Partiamo con il furgone vuoto, con dentro solo due valigie e tanti scatoloni. Decidiamo il giro da fare in base ai mercatini che vogliamo visitare. Impostiamo il navigatore (ovviamente sempre in lingua francese) e via. E torniamo con il furgone stracarico!
Solo un dato: questa estate siamo riuscite a visitare ben 40 tra vide-grenier e brocante in Normandia in 13 giorni! Volete sapere come facciamo? Vi sveliamo il nostro piccolo “segreto”… Lui, il mitico carretto blu tedesco pieghevole e super agile per evitare di portare sempre tutto in braccio fino al furgone. Anche così facciamo un sacco di chilometri, ma almeno il peso lo porta il carretto blu!
Altra cosa particolare: la variegata tipologia di clienti e le loro strambe richieste… Dall’illusionista che cerca una valigia rossa per la compagna contorsionista, al ragazzo grunge che si compra la pettineuse decò, alla coppia di turisti francesi che ogni anno si ferma da noi per regalarsi oggetti che noi abbiamo appena comprato in Francia.
Ma va bene così, anzi benissimo 🙂